25 September 2017

CITTA' DELLA SALUTE - SESTO SAN GIOVANNI (MI)

Consegnato il primo lotto per la nuova Città della Salute a Sesto San Giovanni

Sul progetto grava il parere del Consiglio di Stato. Ancora da definire la data inizio lavori
È stato consegnato oggi il primo lotto di terra certificato e bonificato della futura Città della Salute, che sorgerà nelle ex Aree Falck, a Sesto San Giovanni, e che comprenderà due ospedali milanesi: il Neurologico Carlo Besta e l’Istituto dei Tumori, che verranno spostati qua per creare un unico polo di ricerca e cura per il cancro. Eppure i tempi di tutto il progetto non sono molto chiari e le istituzioni coinvolte non si sbilanciano su una data. Ma i lavori di bonifica di questa area – che corrisponde al 25 per cento dei 205 mila metri quadri totali di tutto il progetto - sono cominciati a dicembre 2013 e si sono conclusi solo qualche settimana fa. E mancano ancora da bonificare altri terreni delle ex Aree Falck: la prossima sarà la Concordia e da MilanoSesto, la società che ha finanziato la bonifica della prima area con 80 milioni di euro, spiegano che benché sappiano come affrontare un terreno simile, una bonifica richiede comunque tempo. C’è quindi una bella dose di incertezza sul più grande affare della sanità lombarda, che costerà 480 milioni di euro (di cui 328 saranno finanziati dalla Regione Lombardia, 40 dallo Stato e 80 da contributo privato) e che ambisce a essere uno dei principali poli sanitari in Europa. 
Alla consegna di questo primo lotto di terra, oggi, erano presenti il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il sindaco di Sesto San Giovanni Monica Chittò e il sindaco di Milano Beppe Sala, in qualità di sindaco della Città Metropolitana. Da parte di tutti è stata espressa soddisfazione per il risultato ottenuto, anche se la sentenza del Consiglio di Stato di qualche giorno fa di dare ragione a Salini Impregilo e che mette in discussione la corretta valutazione delle offerte per costruire il polo ospedaliero, lancia ombre proprio sulla tempistica di inizio dei lavori. «Sono ottimista che quella del Consiglio di Stato sia solo uno stop tecnico», ha detto Sala, mentre Maroni – che nei giorni scorsi l’aveva definita un «inghippo» – ha spiegato che ora la palla passa alla «commissione giudicante», la quale dovrà ora riaggiudicare la gara. Infatti la sentenza del Consiglio di Stato non prevede che si faccia una nuova gara, ma che si “riscriva” la classifica alla luce di nuovi criteri (qui un pezzo che spiega la decisione presa dall’organo giurisdizionale). 
Questo apre un nuovo scenario, perché sia Salini Impregilo sia la Società Italiana Condotte d’Acqua (che ha vinto la gara e contro cui c’è stato il primo ricorso di Salini Impregilo), potrebbero fare a loro volta nuovamente ricorso contro la decisione della commissione giudicante. E allungando in modo indefinito i tempi per la costruzione del polo di salute e ricerca che ambisce ad essere, così come l’ha descritto Maroni, «un punto di riferimento in Europa». Anche il ministro Galletti ha grandi aspettative sul futuro della Città della Salute, tanto che ha parlato di un «modello Sesto che funziona e di cui sono molto fiero». 

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