4 April 2017

Milano, dai parchi alla moschea, Scali ferroviari, la nuova vita della città


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Memoria e Futuro





La riqualificazione di alcuni dei più significativi scali ferroviari della città di Milano è la vasta tematica urbana che il capoluogo lombardo ha oggi l’opportunità di analizzare. La visione progettuale elaborata da Mad Architects, Memoria e Futuro: Milano Rinasce ha preso in analisi i sette siti oggetto dello studio, avendo l’opportunità di concepire un nuovo inizio per queste aree che verranno poste al servizio della cittadinanza, dei quartieri limitrofi e dell’intera realtà metropolitana. Il tema della rigenerazione urbana gioca un ruolo chiave nell’approcio della pianificazione futura e nella definizione delle linee guida che porteranno alla realizzazione dei nuovi interventi.

Ogni singolo scalo rappresenta nella sua unicità l’occasione per creare delle micro-città in grado di relazionarsi a tematiche specifiche. Secondo questa logica nasce la Città delle connessioni, un sistema che prende in considerazione l’importanza della ricucitura del contesto urbano attraverso una mobilità sostenibile che parte dalla piccola scala: piste ciclabili, percorsi cittadini, filari alberati e aree a traffico limitato, per giungere a sistemi di più ampia portata, come reti di trasporto infrastrutturale ed a lunga percorrenza. Queste due reti di mobilità fino ad ora disconnesse, si integrano, superando mediante attraversamenti pedonali, carrabili, e soprattutto di trasporto pubblico, la cesura che nel contesto odierno rappresentano gli ex scali ferroviari.

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Il Fiume Verde




Il Fiume Verde è un progetto di riforestazione urbana che Stefano Boeri Architetti, insieme ad un team multidisciplinare (ARUP, Quinzii Terna Architettura, MIC – Mobility in Chain e Studio Laura Gatti) propone in risposta alla consultazione su “Scali Milano” indetta da Fs Sistemi Urbani per la formulazione di cinque visioni sul futuro degli scali merci di Milano. Il Fiume Verde mira a realizzare sul 90% dei sette scali un sistema continuo di parchi, boschi, oasi, frutteti e giardini ad uso pubblico - legati tra loro dai corridoi verdi e ciclabili realizzati sulle fasce di rispetto dei binari ferroviari.

Nel rimanente 10% si potranno costruire bordi urbani ad alta densità in grado di ospitare le attività che oggi mancano nei quartieri di Milano: soprattutto residenze e spazi di studio/laboratori per i giovani (young professional housing e student hotels), ma anche servizi culturali e di assistenza al cittadino (biblioteche, ambulatori, asili), oltre che edilizia sociale e di mercato. Un sistema di architetture, luoghi pubblici e Torri Metropolitane verdi, caratterizzato da un’altissima varietà nei modi di abitare e dalla commistione delle funzioni. Il Fiume Verde attraverserà ad anello il corpo urbano di Milano, a metà strada tra le espansioni di fine ‘800, i Corpi santi e le prime periferie del ‘900 e ospiterà al suo interno un anello per la mobilità pubblica (M6 di superficie) e una infrastruttura metropolitana per l’utilizzazione a fini geotermici delle acque di falda. Con la realizzazione della M6 lungo il Fiume Verde, Milano diventerà la quinta citta europea per estensione della rete di trasporti pubblici.

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Miracoli a Milano


I sette scali ferroviari per i quali il Team Miralles Tagliabue Embt é stato chiamato a dare una “vision”, sono la testimonianza dell’età d’oro delle ferrovie milanesi. Oggi gli scali costituiscono purtroppo un elemento di rottura fra quartieri adiacenti. La loro futura trasformazione permetterà una crescita più organica di Milano, innovativa e al contempo a contatto con la sua Storia.

La vision del Team Embt é un manifesto della Milano del prossimo futuro, cioé “un documento partecipato, frutto di un primo gesto rituale; agile e comunitario. “ Le proposte presentate seguono dei principi comuni a tutti e sette gli Scali, in virtù del ruolo che si propongono di svolgere all’interno della città di Milano e della regione Lombardia.

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Sette Bellissimi Broli

Il progetto è firmato dallo studio Cino Zucchi Architetti. Se anche la città fosse una “grande macchina”, non possiamo buttarla via come facciamo con un vecchio cellulare. Al suo interno la vita si adatta continuamente agli spazi e agli edifici esistenti, ed essi si modificano per poter ospitare nuovi bisogni.

Molti edifici e spazi di Milano - come Palazzo Marino, la Ca’ Granda o Brera - ospitano attività del tutto diverse da quelle originarie. Oggi il nucleo urbano di Milano non può che essere visto in rapporto a un territorio articolato ed esteso, eppure esso è dotato di un carattere preciso, frutto di una storia lunga e complessa.


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Hub Multimediali

Che cosa succederebbe se si utilizzassero gli scali e le loro infrastrutture di connessione come strumento per migliorare la mobilità di Milano e generare nuove opportunità per l’intera città? Nel progetto Mecanoo si immaginano gli scali come hub multimodali e luoghi in cui tutte le generazioni - a Milano e non solo - possano vivere, lavorare e incontrarsi, collegati tramite mezzi di trasporto pubblico e tramite una rete capillare di piste ciclabili e percorsi verdi, non solo a livello locale ma anche a scala regionale.


Gli scali saranno i catalizzatori di una radicale trasformazione a Milano, creando la città circolare e sostenibile del futuro, una città fondata sulla connettività di persone, di spazi, di opportunità e di ambizioni.